Il traduttore. Quando mi chiedono che mestiere faccio rispondo “il traduttore”.
Premesso che l’unica lingua che parlo, appena decentemente, è la mia lingua natale, mi sono accorto che gran parte del mio tempo da consulente lo spendo a tradurre al mio cliente la lingua della normativa vigente in fatto di protezione dei dati personali. La stessa cosa capita ai miei colleghi in fatto di fisco, di adempimenti legali e diritto del lavoro.
La stragrande maggioranza degli operatori e degli insegnanti in Discipline Bio Naturali ha come un filtro percettivo per il quale qualsiasi informazione relativa ai propri doveri fiscali o legali sembra appannarsi, confondersi, fin a diventare incomprensibile. Anche quelle più semplici. Certo non tutti ma, vi assicuro, la maggior parte dei miei colleghi nelle DBN ha un rifiuto viscerale per qualsiasi operazione burocratica.
C’è poi una parte di professionisti delle DBN, per fortuna non preponderante, che per il solo fatto di occuparsi di discipline così preziose e salutari ritiene di aver diritto a vantaggi preclusi a qualsiasi altra attività professionale: “Perché dovrei tenere la mia associazione in regola? Perché dovrei pagare le tasse? Perché dovrei aprire una partita IVA piuttosto che fare 50 prestazioni occasionali al mese per 12 mesi di fila? In fondo faccio del bene all’umanità”.
A costoro faccio una rivelazione straordinaria: anche i pompieri, gli infermieri, gli insegnanti di sostegno (e mille altre categorie professionali) fanno qualcosa di meraviglioso e generoso e, guarda caso, pagano le proprie tasse, contribuendo a quel meraviglioso sistema che è lo stato sociale.
Per cui sappiate, miei amici e colleghi, che le DBN sono una professione e, se volete praticarle da professionisti, c’è solo un modo: ricordarsi che, anche se viviamo con il cuore nel mondo dell’amore cosmico e delle energie sottili, dobbiamo dedicare un po’ di testa alla cura degli aspetti che, in ogni professione, attengono al vivere civile.
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